Remiam, musei intelligenti ad alta multimedialità
Remiam è l’acronimo di reti di musei intelligenti ad alta multimedialità ed è stato realizzato grazie ai fondi Por Fesr Campania 2014/2020 con un contributo di 4.168.472,16 euro. Nasce nell’ambito dei beni culturali sulla base di un’idea che le opere possono raccontarsi attraverso una mediazione tecnologica fatta dagli strumenti usati abitualmente come gli smartphone e i tablet. La mediazione tra l’opera d’arte ed il fruitore viene fatta attraverso delle tecnologie dell’internet of things dell’IOT, cioè dei sensori che possono mettere in comunicazione un oggetto con il mondo del web nell’ambito di quello che viene detto l’internet del futuro.
Il progetto Remiam è rivolto a tutti coloro che hanno delle collezioni di opere d’arte, e, attraverso gli strumenti di facile uso, si dà la possibilità di far conoscere la propria arte comunicando nel mondo del web o nelle app, sia in quelli che sono degli spazi reali, sia in quelli che sono gli spazi digitali mettendo in contatto le opere, attraverso le tecnologie della IOT, con i visitatori di questi spazi reali. È stata poi realizzata una piattaforma porbec.it, portale beni culturali, e che è un generatore di portali. Ogni portale è uno Spes, che sta per spazio espositivo, dedicato ad una collezione. Ogni portale viene affidato ad un amministratore che ha una sua autonomia di gestione secondo il proprio interesse e tutta l’impostazione di questa piattaforma parte dal concetto dello story telling dell’opera ovvero conoscenza dell’opera e quindi conoscere, tutelare, monitorare l’opera, per farla fruire e valorizzare. Porbec è presente sul web e sulle app, l’accesso è gratuito a qualsiasi realtà, a chi ha una collezione da mostrare, a studiosi che vogliono realizzare una mostra soltanto in digitale, a chi desidera realizzare un progetto di raccolta di opere.
Remiam ha poi realizzato anche delle tecnologie di controllo degli spazi espositivi attraverso il monitoraggio della temperatura e dell’umidità in base al passaggio delle persone, così da evitare il rischio antropico, ovvero, più persone ci sono in una stanza e maggiori sono gli acidi che possono corrodere le opere d’arte; quindi, se l’aria risulta essere inadeguate si attivano segnali di allarme per la salvaguardia dell’opera.
Remiam ha inoltre sperimentato la possibilità di costruire degli ologrammi ad alta risoluzione, come la sirena digitale, oggi presente al Mav, museo archeologico virtuale di Ercolano, ed è l’ attrazione di molte scolaresche e visitatori. La sirena digitale non è un ologramma di quelli soliti, è stato infatti realizzato in altissima risoluzione con tecnologie 4k il cui personaggio ricorda quella che è la sirena partenope, una ricostruzione 3d di una persona nel mondo digitale che invece si trova presente nel nostro mondo reale.
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