Casal di Principe, da un bene “liberato dalla camorra” nasce una comunità per minori e giovani in difficoltà


Casal di Principe, da un bene “liberato dalla camorra” nasce una comunità per minori e giovani in difficoltà

Con l’evento ‘Made in Casal di Principe’, il 17 febbraio 2023 è stato inaugurato ufficialmente il primo fabbricato facente parte di un complesso di beni confiscati alla camorra nella zona di via Firenze a Casal di Principe. Accoglienza, formazione, animazione territoriale e inclusione sociale saranno il fulcro della cooperazione tra il Comune e la Fondazione Don Calabria, con la realizzazione di comunità residenziali e laboratori formativi per i minori e per i giovani in difficoltà. “Siamo davvero contenti di poter aiutare e costruire un percorso di futuro, che poi i ragazzi dovranno guadagnarsi, attraverso l’attenzione e la formazione che la Fondazione Don Calabria, come opera, metterà a loro disposizione. Un’opportunità per il nostro paese e per futuro della comunità civile, anche di Casal di Principe”, commenta un entusiasta Mario Morcone, assessore alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione della Regione Campania. Oltre a quest’ultimo, molte le autorità presenti all’evento di inaugurazione, tra cui il vicepresidente della Camera dei Deputati Sergio Costa, la senatrice Valeria Valente, il sindaco di Casal di Principe Renato Franco Natale, il vescovo della Diocesi di Aversa, mons. Angelo Spinillo, ed il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, colonnello Manuel Scarso. Tutto questo è stato reso possibile grazie ai fondi POR FESR 2014/2020 della Regione Campania, ancora una volta vicina ai giovani ed a servizio dell’inclusione sociale. Significative a tal proposito, anche le parole del primo cittadino di Casal di Principe: “I beni confiscati, che noi preferiamo chiamare ‘liberati dalla camorra’, si dice che devono essere restituiti alla città e alla società. Bene, questo è il modo migliore per restituirli. Poiché nel momento in cui noi riusciamo a fare azioni di recupero dei ragazzi e dei giovani, inserendoli all’interno della società civile, noi abbiamo fatto un’operazione straordinaria. Un’operazione sul futuro di queste terre”.