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Technology Forum, La Campania verso il futuro


Giovane, dinamica e con molti primati. Questo in estrema sintesi il profilo della Campania che emerge dalla terza edizione del Technology forum – format dell’European House Ambrosetti che riunisce attori pubblici e privati per rilanciare, attraverso progettualità concrete, il ruolo della Campania come hub di riferimento dell’ecosistema dell’innovazione e della ricerca in tutto il Sud Italia. 

Un percorso di crescita che, durante questa edizione del Forum, ha visto cristallizzarsi alcuni degli importanti risultati raggiunti dalla Campania in termini di investimenti in Innovazione, Competitività, Sviluppo e Occupazione. Innanzitutto la quantità di danaro immesso nel Sistema: 1,27 miliardi di euro. Dato che, come rappresentato da Valerio De Molli, CEO dell’European house Ambrosetti, consente alla Campania di essere la prima regione del mezzogiorno per export nel settore manifatturiero ad alta tecnologia, con la migliore crescita delle PMI in Italia (+21,3%). È invece quinta per numero di Start up innovative su scala nazionale e prima nel Sud Italia. 

Cifre che danno solo un’idea del più ampio movimento messo in atto dalla giunta De Luca che ha trasformato la Campania in una regione in grado di attrarre alcune tra le principali multinazionali hi-tech, costituendo a Napoli uno dei principali Hub pubblico-privati interconnessi al mondo, in grado di dare vita a numerose start up e spinoff che grazie al trasferimento tecnologico lanciano prodotti innovativi sul mercato. 

Risultati che sono possibili grazie a un mix che, come precisato dall’assessore regionale all’Innovazione, Start up e Internazionalizzazione, Valeria Fascione, valorizza il capitale umano, agevola con strumenti finanziari dedicati, favorisce il trasferimento tecnologico e investe sull’industria 4.0 favorendo l’Open Innovation. “Non uno slogan – precisa la Fascione – ma una strategia di condivisione che ci apre al mondo e che ci ha portato ad avere sulla nostra piattaforma oltre 700 utenti registrati con ben 31 challenge in atto”. Un modo di stimolare il mercato e favorire l’interscambio tra grandi e piccole imprese. Fornendo soluzioni avanzate a problemi complessi. 

La Campania però non si ferma e continua a investire sul proprio futuro e sulla propria salute. Ne sono testimonianza concreta i 160 milioni di euro messi a disposizione per la ricerca sulle patologie oncologiche, i 46 milioni di euro destinati allo sviluppo di una mobilità sostenibile e i 30 milioni di euro destinati alla digitalizzazione della cultura per favorire la diffusione la conoscenza delle risorse storico-artistiche presenti nelle città della regione. Ultima, ma solo in termini cronologici, la decisione della Regione Campania di mettere a disposizione 9 milioni di euro per le Academy industriali. Dopo il grande successo del modello messo in atto a San Giovanni a Teduccio con la Federico II dove Apple, Cisco, Tim, Deloitte e Ferrovie dello Stato hanno aperto le loro Academy, la Regione rilancia per ampliare l’alta formazione di qualità a servizio delle imprese. 

Un percorso che, come sottolineato da Mauro Ferrari, presidente designato dell’European Research Council, vede la Campania tra i player istituzionali più attivi sul panorama mondiale dell’innovazione, ponendola al centro dei network internazionali dove si creano le opportunità di sviluppo globale. 

Uno di questi, ultimo nato in termini di tempo, è l’hub di ricerca traslazionale nel settore della fertilità aperto da Merck Kgaa in collaborazione con la Federico II. Si tratta del primo nel mondo di questo tipo per l’azienda chimica e farmaceutica tedesca, a testimonianza del fatto che in Campania la sperimentazione convince i grandi gruppi Industriali. 

Ma la Regione investe anche nell’innovazione dei servizi al cittadino. È il caso  di SINFONIA, il Sistema INFOrmativo saNità CampanIA, implementato da SO.RE.SA, con fondi del POR Campania FESR. Esso fornirà una serie di servizi per la Sanità digitale, utilizzando i big data per migliorare la spesa sanitaria con risparmio per le casse dell’Ente e un conseguente miglioramento delle prestazioni erogate. 

Tanti gli interventi che si sono susseguiti al techonology forum; esponenti del mondo della ricerca, dell’impresa, dell’università e di centri pubblico privati. Insieme a loro anche le storie di chi dalla Francia investe in Campania: è il caso di David Cezon, che con la sua start up “I’m ok Core” da Parigi ha investito su Napoli, oppure la storia di Antonio Caraviello, che ha stracciato un contratto a tempo indeterminato in Germania per tornare a fare impresa innovativa in Campania a S. Anastasia dopo un dottorato alla Federico II. È la storia di Francesca Santoro, dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che consente alla Campania di essere all’avanguardia nel settore Biotech, grazie allo sviluppo di un microchip in grado di effettuare diagnosi previsionali in grado di migliorare la qualità della vita delle persone.